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Italian Theory: tra teoria della cultura e storia dei saperi
Freie Universität di Berlino

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L’attività del gruppo di ricerca berlinese “Italian Theory: tra teoria della cultura e storia dei saperi” ruota attorno al pensiero italiano visto in un arco di tempo compreso tra XIX e XXI secolo. Tale gruppo, che ha alle spalle gli anni di attività del gruppo di ricerca di Friedrichshafen “Literature, Economics, Italian Thought”, di cui rappresenta una prosecuzione, ha contribuito, grazie al lavoro di curatela di Esther Schomacher, Jan Söffner e Antonio Lucci, a rendere noti in Germania i concetti alla base dell’Italian Theory grazie alla pubblicazione del Reader Italian Theory (Merve Verlag, 2020).

Componenti:

Coordinatore:
Dr. Antonio Lucci (Freie Universität Berlin)


Membri:

Dr. Andrea Capra (Stanford University) 

Dr. Camilla Croce (Zürcher Hochschule der Künste) 

Prof. Dr. Philipp Felsch (Humboldt-Universität zu Berlin) 

Prof. Dr. Marie Guthmüller (Humboldt-Universität zu Berlin) 

Dr. Esther Schomacher (Zeppelin University Friedrichshafen) 

Prof. Dr. Jan Söffner (Zeppelin University Friedrichshafen)

Finalità scientifiche e didattiche:


A partire dalle rispettive aree di competenza specifiche i membri del gruppo hanno come obiettivo di sviluppare delle ricerche (di carattere sia genealogico/archeologico che teoretico) relative ad alcuni momenti specifici della nascita del pensiero italiano contemporaneo, anche e soprattutto nei suoi rapporti con discipline quali la storia della scienza e dei saperi, l’antropologia, la storia della cultura e la letteratura.

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Attività

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I membri del laboratorio berlinese, tramite un’intensa attività didattica e scientifica individuale, contribuiscono, non solo in quanto collettivo ma anche in maniera autonoma, allo sviluppo e alla divulgazione dei temi e delle linee di ricerca del gruppo, sia tra i membri della comunità scientifica che in spazi aperti al dibattito pubblico e al dialogo con le istituzioni. 

Le attività di ricerca del gruppo possono essere ripartite in tre macroaree storicamente e tematicamente distinte, le quali, però, presentano tra di esse molteplici connessioni:

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1) Il periodo del XIX secolo, preso in considerazione da molteplici prospettive (in particolare dal versante della letteratura e della storia della scienza e dei saperi), è al centro dell’interesse di molti dei membri del gruppo in quanto momento aurorale in cui si è sviluppato un nesso costitutivo tra il nascente Stato italiano, lo sviluppo della filosofia accademica e il profilarsi di saperi disciplinari specifici quali l’antropologia e la psicologia, che cominciavano proprio all’epoca a trovare una loro collocazione al di fuori del discorso filosofico. Questi saperi, pur nella loro autonomia, erano dal canto loro accomunati da un accentuato interesse per il concetto di vita, che divenne quindi un vero e proprio terreno di lotta disciplinare e concettuale. L’analisi di questo terreno di lotta rappresenta uno dei maggiori obiettivi del gruppo di ricerca. Così come l’analisi di diverse correnti letterarie dell’epoca (pessimismo, decadentismo, verismo, estetismo) rappresenta, inoltre, per i membri del gruppo di ricerca con un più spiccato interesse per la letteratura, non solo il necessario pendant all’analisi condotta a livello di storia dei saperi, ma anche il campo in cui maggiormente le evoluzioni del concetto di vita si sono mostrate con particolare cogenza.

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2) Il rapporto tra il concetto di vita e le istituzioni politiche italiane nel XX secolo, con particolare attenzione ai discorsi umanistici, medici e scientifici che hanno contribuito alla costruzione del retroterra scientifico dell’Italia fascista. In particolare sono oggetto di interesse e di ricerca da parte dei membri del gruppo sia figure storiche, dibattiti e discorsi che rendano conto delle differenti cornici scientifico-disciplinari (psicologia, antropologia, criminologia ecc.) entro cui un discorso sulla vita nei suoi rapporti con la politica si è sviluppato nel XX secolo fino alla genesi dello stato fascista, sia quei discorsi eterodossi, minoritari, resistenziali che rappresentano il necessario contraltare rispetto ai primi. In questo senso temi di interesse del gruppo di ricerca sono, ad esempio, tanto il discorso (pseudo-)scientifico sulle razze quanto quello letterario sulla degenerazione, la nascita e affermazione della criminologia “scientifica” così come le voci contrarie, critiche rispetto a questi saperi.

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3) La tradizione misconosciuta delle “scienze culturali” italiane (storia della cultura e dei saperi, antropologia culturale, storia e teoria delle religioni) in relazione al moderno dibattito sull’Italian Thought. Il gruppo di ricerca si occupa di quel canone eterogeneo di autori italiani riconducibili al concetto tedesco di Kulturwissenschaft, che – anche alla luce del fatto che tale disciplina non esiste in quanto tale in Italia – non sono ancora stati analizzati entro una cornice teorica unitaria. Autori come Furio Jesi, Piero Camporesi, Ernesto De Martino, ad esempio, hanno sofferto sia in Italia che nella loro (fino ad oggi mancante o, quanto meno, carente) diffusione in Germania di una marginalizzazione a cui i lavori del gruppo di ricerca si propongono di cominciare a porre rimedio.

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Il laboratorio berlinese, che ha alle spalle gli anni di attività del gruppo di ricerca di Friedrichshafen “Literature, Economics, Italian Thought”, di cui rappresenta una prosecuzione, ha contribuito, grazie al lavoro di curatela di Esther Schomacher, Jan Söffner e Antonio Lucci, a rendere noti in Germania i concetti alla base dell’Italian Theory grazie alla pubblicazione (2020) del Reader “Italian Theory” per Merve Verlag. Per la primavera 2023 è previsto un convegno bilingue (italiano-tedesco) che misuri portata e prospettive dell’Italian Theory in Germania, che avrà luogo alla Humboldt-Universität in cooperazione con l’Istituto italiano di Cultura di Berlino e la Zeppelin Universität Friedrichshafen, a cui farà seguito la pubblicazione degli atti. Il gruppo di ricerca, grazie ai rapporti scientifici e alle collaborazioni già sussistenti a più livelli con i membri del gruppo di ricerca di Essen-Düsseldorf, inoltre, si ripropone di ampliare e rafforzare la rete di ricercatrici e ricercatori che, in ambito tedesco, contribuiscano al dibattito su e a partire da l’Italian Thought.

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