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Laboratorio IT-unisa
Università di Salerno

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Costas Varotsos, Orizzonte Due, 2016. 

Responsabile

Daniela Calabrò

Università di Salerno
dacalabro@unisa.it

Coordinatore

Giulio Goria

Università di Salerno
ggoria@unisa.it

Componenti:

Stefania ACHELLA (Università di Chieti – stefania.achella@unich.it)

Massimo ADINOLFI (Università “Federico II” di Napoli –massimo.adinolfi@unina.it)

Alfonso AMENDOLA (Università di Salerno – alfamendola@unisa.it)

Giso AMENDOLA (Università di Salerno – adaamendola@unisa.it)

Marinella ATTINA' (Università di Salerno – mattina@unisa.it

Maurizio CAMBI (Università di Salerno – mcambi@unisa.it

Corrado CLAVERINI (Università del Salento – c.claverini@gmail.com)

Carmelo COLANGELO (Università di Salerno – ccolangelo@unisa.it)
Pina DE LUCA (Università di Salerno – mdeluca@unisa.it)

Marianna ESPOSITO (Università di Salerno – maresposito@unisa.it

Rita FULCO (Università di Messina – rita.fulco@unime.it)

Paola MARTINO (Università di Salerno – pmartino@unisa.it)

Mena MITRANO (Università Ca’ Foscari di Venezia – filomena.mitrano@unive.it)

Marco PIASENTIER (Università di Helsinki –  marco.piasentier@gmail.com)

Rosalia PELUSO (Università “Federico II” di Napoli – rosalia.peluso@unina.it)

Francesco PIRO (Università di Salerno – fpiro@unisa.it

Davide TARIZZO (Università di Salerno –  dtarizzo@unisa.it)

Massimo VILLANI (Università di Salerno – mvillani@unisa.it

Angelo Maria VITALE (Università di Salerno – amvitale@unisa.it)

Responsabili rapporti esterni:

Responsabile rapporti con i centri di lingua inglese e spagnola e portoghese C. Claverini

Responsabile rapporti con i centri di lingua francese M. Villani

Responsabile rapporti con i centri di lingua tedesca S. Achella

Responsabile rapporti con gli Istituti di Cultura Italiani all’estero R. Fulco

Responsabili rapporti con le Università italiane A.M. Vitale

Collaborazione tecnico-scientifica

Paolo FUSCO (Università di Salerno - p.fusco@unisa.it)

Contatti

Laboratorio IT-unisa

c/o DISUFF, Dipartimento di Scienze Umane, Filosofiche e della Formazione

Università degli Studi di Salerno

Via Giovanni Paolo II, 132

84084 Fisciano (SA)

Finalità scientifiche e didattiche

1)

Il Laboratorio IT-unisa promuove un’attività scientifica che si articola lungo due assi fra loro intrecciati. Essa parte dal recente sviluppo del pensiero italiano, che ha trovato una peculiare risonanza all’estero e costituisce oggi un oggetto di studi particolarmente fecondo, visto anche nel confronto con altre realtà e culture filosofiche. Al contempo, essa mantiene un rapporto inscindibile con la grande tradizione italiana, non certo per ‘ripeterla’ in modo ‘museale’, ma per riattualizzarne la perdurante vitalità. Un doppio registro – all’incrocio fra attualità e storia, presente e passato – reso possibile da alcuni paradigmi caratteristici sia del pensiero italiano recente, sia di quella tradizione: la politica, la storia, la vita, il linguaggio, visti nella loro articolazione reciproca.

Tale prospettiva teorica si muove, pertanto, nell’interrelazione o nella ibridazione fra vari saperi: filosofia, storia, letteratura, arte, politica, pedagogia ecc.  – proprio in accordo con la più tipica e antica caratterizzazione del pensiero italiano (basti pensare a Dante, Vico, Leopardi ecc.), per la quale spesso una incisiva vocazione civile e politica si coniuga ad un’acuta speculazione e/o ad una inimitabile creatività artistica.

 

In base a questo impianto teorico generale, il Laboratorio IT-unisa intende perseguire le seguenti linee di ricerca.

 

>   Una prima linea di ricerca riprenderà l’impostazione tipicamente ‘critica’ del pensiero italiano, sia nel senso di essere sempre un pensiero in/della crisi e dunque internamente differenziato e diviso anche da disaccordi intestini; sia nel senso, conseguente, di essere un pensiero ‘militante’ e di costante critica ‘civile’. Lungo questa prospettiva teorica, un primo progetto di lavoro (a cura di Massimo Villani e Daniela Calabrò) s’interroga su quale può essere un “pensiero radicale” in grado di misurarsi criticamente con l’attualità senza cedere a “estremismi”.  L’idea di ‘radicalità’ perseguita si muove su un doppio e solo apparentemente contrastante registro. Da una parte, si tratta di praticare la filosofia come “scienza rigorosa”, che si differenzia dagli altri saperi attraverso un peculiare rapporto con l’origine intesa come ‘eccesso’ non dialettizzabile. Dall’altra, si tratta di attivare uno smontaggio di vecchi plessi concettuali o di rigide polarizzazioni per individuare nuovi dispositivi categoriali. In una modalità che rifiuta ogni postura esoterica e assume, piuttosto, uno sguardo capace di trovare nel quotidiano la propria pulsazione. 

 

>   Una seconda linea di ricerca lavorerà sulle bipolarità non dialetticamente risolte o risolvibili, ma lasciate nella loro eterogeneità irresolubilmente produttiva: ordine/conflitto; storia/destino; quotidiano/eterno; contingenza/necessità; immanenza/trascendenza; persona/impersonale; dimensione informe (ingens sylva)/forma istituita; vita/istituzione; potenza-resistenza/potere; immediatezza/mediazione; ecc. All’interno di questo spazio teorico un primo progetto di ricerca (a cura di Giulio Goria) metterà al centro il tema dell’istituzione – a partire dal piano del “fare” istituente – nella sua connotazione epistemologica e ontologica, ma sempre muovendo dalla sua tensione irresolubile col terreno informe della vita. Le questioni e le problematiche a ciò connesse – cosa s’intende con i cosiddetti “fatti istituzionali”; che genere di presenza possiede l’istituzione; quali sono le condizioni di un atto istituzionale; ecc. – verranno affrontate cercando di delineare una sorta di vocabolario dell’attività istituente attraverso alcuni lemmi, quali: natura, norma, rito, complessità, archeologia ecc.

 

>   Una terza linea di ricerca, avvalendosi delle competenze storiografiche di alcuni dei docenti partecipanti, esplorerà taluni autori e/o categorie del passato per mostrarne la fecondità in relazione ad un discorso sull’“attualità” e sul “presente”. Tale linea sarà basata prevalentemente sulla capacità di “deterritorializzarsi” e di sporgersi sul ‘fuori’ (verso le filosofie francese, tedesca etc.), incrociando le spinte globalizzanti tipiche del nostro tempo e richiamando in tal modo il cosmopolitismo rinascimentale. Lungo questo versante teorico, un primo progetto (a cura di Corrado Claverini e Angelo Vitale) è costituito dal tentativo di mostrare la capacità del pensiero italiano di confrontarsi con ciò che si colloca ai suoi margini esterni, costantemente ibridandoli e trasformandoli, nonché di vivere di una relazione e di una feconda tensione con l’altro da sé. In tal senso si tratta di vedere come l’Italian Thought, intrecciandosi con i fili concettuali di filosofie straniere, riattualizzi la nostra tradizione in una modalità interculturale, cioè in una prospettiva globale.

 

>   Una quarta linea di ricerca lavorerà su una modalità di ‘agire’ del ‘gesto espressivo’, tipica nella tradizione italiana, basata prevalentemente sull’uso delle “immagini”, per la loro capacità di mescolare sintagmi e materiali eterogenei. Una caratteristica che ha sempre reso particolarmente fecondo il pensiero italiano e i suoi linguaggi agli occhi di tradizioni e culture diverse. All’interno di questa linea di ricerca, un primo progetto (a cura di Pina De Luca ed Enrica Lisciani-Petrini) si concentra su quel movimento artistico nato in Italia (nelle “Rassegne amalfitane”) nella metà degli anni 60 del secolo scorso, ad opera di un gruppo di artisti e intellettuali raccolti intorno a Marcello Rumma, denominato “Arte povera”. Un movimento tanto significativo “da esser paragonato per importanza al Futurismo”, che ha dato vita a nuove poetiche e, insieme, a “inedite pratiche di pensiero”, riscuotendo una vasta risonanza internazionale. Analizzare il suo “gesto liberatorio” e persino “anarcoide”, per penetrarne la capacità di “aprire a qualsiasi tipo di energia e materia” e mostrarne l’incontaminata attualità, è l’intento di questo progetto.

 

2)

 

Inoltre – a completamento della propria mission all’interno dell’Università di Salerno e del proprio Dipartimento – il Laboratorio IT-unisa organizza una serie di iniziative indirizzate alla formazione didattica, con una particolare attenzione all’acquisizione di diverse competenze – quali il pensiero critico, la capacità di analisi del contesto storico presente, l’abilità di saper ‘leggere’ il passato, l’attitudine interpretativa rivolta alle opere d’arte, la tensione civile ecc. – particolarmente utili nel mondo attuale. E dunque proficue per gli studenti.

            Il Laboratorio IT-unisa intende fornire così – con il doppio registro della propria configurazione fin qui delineato – un contributo alla ricerca e alla didattica dei docenti del Dipartimento di afferenza e dei Dipartimenti a cui il laboratorio è collegato. 

Il Laboratorio IT-unisa è costituito da un gruppo di docenti, afferenti innanzitutto al Dipartimento di Scienze umane, Filosofiche e della Formazione (DISUFF), ma anche ad altri Dipartimenti (DISPSC e DISPAC) dell’Università di Salerno, nonché ad altre Università. 

Attività

   Le attività del Laboratorio IT-unisa sono pertanto orientate in due direzioni:
 
1) produzione di studi e ricerche, di rilevante interesse scientifico (volumi collettanei, brevi monografie, articoli su riviste, interventi etc.)  e loro pubblicazione;
2) organizzazione di convegni, seminari, workshop, lezioni integrative ed esercitazioni, indirizzati anche all’offerta formativa delle varie aree disciplinari coinvolte, con possibilità di attribuzione di CFU.
 
Le attività del Laboratorio IT-unisa si svolgeranno nelle seguenti modalità:
> ogni quattro mesi viene organizzato un incontro interno, fra i partecipanti del laboratorio stesso, per discutere delle rispettive ricerche. Inoltre, ogni sei mesi, o comunque con una cadenza di due appuntamenti all’anno, il laboratorio organizza un incontro di lavoro, fra i partecipanti locali ed esterni;
 
> in base ad un calendario previamente preparato, verranno organizzati incontri di studio – relativi alle quattro linee di ricerca sopra profilate – con invitati interni ed esterni, rivolti sia al pubblico dei docenti interno, nazionale e internazionale, sia agli studenti;
 
> ogni anno verrà organizzato – o si parteciperà a – un Convegno, volta a volta annualmente promosso a rotazione da un singolo laboratorio o centro di studio partner, al fine di promuovere sia gli scambi delle ricerche, sia la mobilità e l’internazionalizzazione dei docenti dei laboratori coinvolti o che vogliono partecipare alla ‘rete’.

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